Per la Rubrica dell’8 dicembre 1999

 

In piazza per raccogliere fondi contro la Thalassemia.

 

Oggi, dalle nove alle ventuno, al corso Vittorio Emanuele a Salerno (angolo ex Standa), i ragazzi thalassemici di tutta la provincia propongono la vendita di prodotti tipici sardi il cui ricavato andrà alla Ricerca sulla Thalassemia.

Una strenna fatta di manufatti di artigianato sardo, consistente in un cesto di vini, olio, pasta di semola, dolci, liquori e in un ciondolo in filigrana d’argento, tutti offerti dalla Sardegna, perché prodotti tipici di una terra dove maggiormente è sentito il problema della Thalassemia. La malattia genetica che comporta una precoce distruzione dei globuli rossi nel sangue e che oggi, grazie proprio ai progressi medico - scientifici, fatti di procedure trasfusionali sicure e terapie mediche mirate, permette di condurre sempre più un’esistenza “normale” per qualità della vita e aspettative di sopravvivenza.

Gli stands dei volontari e degli operatori sanitari del Centro trasfusionale dell’Ospedale S. Giovanni di Dio Ruggi-D’Aragona, saranno allestiti al corso Vittorio Emanuele anche il prossimo 19 dicembre, quando in tutt’Italia sarà celebrata la  7 ° Giornata Nazionale per la Ricerca Scientifica sulla Thalassemia, mentre nei giorni 14, 16, 20 e 23 dello stesso mese la vendita a favore della Ricerca  si terrà nell’atrio dell’azienda ospedaliera, in via San Leonardo a Salerno.

La manifestazione, proposta  dalla Fondazione italiana per la guarigione dalla Thalassemia, di cui è presidente onoraria è il soprano Katia Ricciarelli, mira a promuovere e realizzare iniziative di informazione e diffusione capillare per rendere consapevole il maggior numero di persone  sul “problema Thalassemia”. Un problema che coinvolge direttamente ed indirettamente decine di migliaia di giovani italiani tra malati e portatori sani del gene.

Solo in Campania infatti i portatori sani di questa patologia sono il 6 per cento della popolazione. Di qui la necessità per le coppie che desiderano mettere al mondo dei figli di sottoporsi a controlli prima di affrontare una  gravidanza. In particolare in tutta la provincia di Salerno i thalassemici sono una cinquantina, di cui  venti sono seguiti  dal Centro Trasfusionale di Salerno diretto dal dottor Giuseppe Pistolese.

Tra essi ci sono  numerosi studenti universitari, alcuni anche sposati, ma anche artigiani e impiegati. Finora sui pazienti salernitani sono stati effettuati sei trapianti di midollo osseo, l’ultimo appena dieci giorni fa, a Pesaro. Un segnale di speranza per le decine di giovani  malati che chiedono solo di condurre una vita normale come tutti i loro coetanei. L’appuntamento per aiutarli a sconfiggere la malattia  è dunque stamane fino a sera nel centro cittadino, per assaporare “il dolce sapore della solidarietà”. Per sostenere la Ricerca sulla Thalassemia basta davvero poco.