Per la Rubrica dell’11 novembre 1999

 

Sedie a rotelle: costi alle stelle spesso non rimborsati ai disabili.

 

 Tra i mille disagi che i portatori di handicap devono affrontare per cercare di vivere una vita “normale” c’è anche quello dell’elevato costo delle carrozzelle, offerte sul mercato in vari tipi ed adatte ad ogni esigenza, ma spesso troppo care per chi deve comperarle. Una spesa che non sempre viene rimborsata totalmente al paziente dall’Asl competente. Infatti se il disabile sceglie una carrozzina non prevista per il suo handicap (magari solo perché dotata di più accessori che gli facilitano la vita) deve integrarne il costo.

Il prezzo delle carrozzine va dalle seicento mila lire ai cinque milioni, a seconda degli optional richiesti per il particolare handicap e per gli usi cui sono destinate. Esistono intatti carrozzelle adatte all’attività sportiva, che vengono costruite su misura per l’atleta che le deve utilizzare e che permettono allo sportivo disabile di praticare, per esempio, la pallacanestro o addirittura lo sci da discesa.

Ma chi ha diritto ad ottenere questo prezioso mezzo e qual è l’iter burocratico da seguire?

Innanzitutto bisogna dire che hanno diritto ad ottenere gratuitamente la sedia a rotelle gli invalidai civili con capacità motorie impedite, ridotte o annullate in modo permanente. Le carrozzine sportive, invece, non sono erogabili, e restano a carico del disabile. Quelle elettriche o a spinta manuale, leggere e non, per interno e per esterno sono invece distribuite gratuitamente ai soggetti sopra indicati.

Per ottenerle il disabile  deve recarsi da uno specialista  della Asl che gli prescrive il presidio a lui più congeniale in base  alla sua patologia e  a quelle che sono le sue esigenze (come può essere la capacità di forza nelle braccia).

Con la prescrizione il paziente deve andare da un rivenditore o un produttore di sedie a rotelle abilitato dal Servizio Sanitario Nazionale che gli rilascia un preventivo di acquisto.

Questo preventivo viene poi valutato dalla Asl che, se non ci sono particolari impedimenti, autorizza il disabile a ritornare dal rivenditore per ritirare la carrozzina. La Asl salderà poi il conto. Se però una persona sceglie di acquistare un tipo di carrozzella non previsto dalla norma che regola l’intera materia e il modello prescelto non è nell’elenco di quelli previsti dalla legge o magari costa di più ma è perfettamente riconducibile per le sue caratteristiche ad uno di questi  modelli, il portatore di handicap si dovrà far carico “solo” della differenza di prezzo tra i due modelli.